Isolare un sottotetto non abitabile: perché farlo

 

  

 

Perchè decidere di isolare il sottotetto?

 

Il sottotetto è un'area presente in quasi tutte le case italiane. Spesso quest'ultimo non presenta alcun strato di materiale isolante: un tempo si pensava infatti che la sua sola presenza fosse sufficiente ad isolare gli ambienti sottostanti, ma in realtà non è abbastanza.
La spiegazione è semplice: un locale riscaldato, ad esempio l'ultimo piano abitato, appena sotto il sottotetto, tenderà a disperdere il calore verso l'alto e questo calore non trovando una barriera termica, arriverà al sottotetto freddo comportando una diminuzione del rendimento dell'impianto termico. L'impianto a sua volta dovrà aumentare l'energia per mantenere una buona temperatura all'interno dei locali, perché le dispersioni di calore tra l'ultimo piano abitato e il tetto sono inevitabili. Ed ecco spiegato l'aumento dei costi in bolletta!
Isolare il sottotetto è una soluzione che vi consentirà di risparmiare energia, contribuendo ad alleggerire notevolmente anche il costo del gas. Non solo: questo tipo di isolamento rappresenta una spesa ben più ridotta se la si compara, ad esempio, ad una sostituzione dei serramenti o alla realizzazione di un cappotto.
Applicando un isolante in quell'area, si ridurranno i ponti termici e le dispersioni che si verificano tra l'ultimo piano abitato e il tetto inclinato e anche quest'ultimo piano risulterà confortevolmente più caldo in inverno e più fresco d'estate.

Affrontiamo in questo articolo il caso di un sottotetto non abitabile che, avendo una superficie minore da isolare, richiede anche una minore spesa per isolarlo. Nelle case si presenta come uno strato tra l'ultimo piano ed il tetto inclinato, che può essere completamente chiuso oppure accessibile tramite una botola o un lucernario.
Isolando quest'area si otterranno moltissimi benefici, perché si fermerà il calore appena sopra l'ultimo piano riscaldato. Diversamente, se l'isolamento venisse fatto sotto i coppi si riscalderebbe anche il sottotetto, in questo caso specifico non abitato, generando quindi uno spreco.
Prima di procedere all'isolamento del sottotetto non abitabile bisognerà esaminare il resto della struttura e la sua situazione, prestando molta attenzione in caso di infiltrazioni d'acqua: l'inconveniente è infatti quello che si sviluppino delle muffe. Infine, sarà importante affidarsi a veri professionisti che a loro volta dovranno usare materiali di buona qualità.

 

Come isolare il sottotetto non abitabile

 

Uno dei materiali migliori per procedere all'isolamento di un sottotetto non abitabile è sicuramente la fibra di cellulosa: essa infatti presenta molti vantaggi in termini di facilità di applicazione, efficienza ed economicità.
La fibra di cellulosa è un materiale totalmente green perché ottenuto dal riciclo dei quotidiani non venduti e ha un bassissimo impatto ambientale, sia per il consumo di energia nella sua produzione che per il riutilizzo di una materia prima secondaria che in molti casi potrebbe finire al macero. A questo materiale vengono poi aggiunti degli speciali sali minerali che gli consentono di essere inattaccabile da muffe, parassiti, roditori e dal fuoco.
Isolare utilizza questo materiale da oltre trent’anni, applicandolo con la tecnica dell'insufflaggio. Il lavoro viene svolto in un solo giorno, la fibra di cellulosa viene "soffiata" all'interno del sottotetto non abitabile, raggiungendo anche gli angoli più bassi e garantendo un risparmio di energia maggiore.
In definitiva, isolare un sottotetto non abitabile rappresenta sempre un'ottima decisione per i seguenti motivi:

• si aumenterà il comfort dell'ultimo piano abitabile
• si avranno notevoli risparmi economici
• si realizzerà una riqualificazione energetica ad un costo contenuto
• si aumenterà il valore dell'immobile migliorando la classe energetica.
• si contribuirà a limitare le emissioni di gas ad effetto serra.