Enea, I-Com e Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) hanno realizzato uno studio per ottenere uno sguardo d’insieme sulle abitazioni vendute e comprate nel 2018. Si tratta in pratica di un report in chiave ‘energetica’ sul mercato immobiliare.
Anche per l'anno in questione è da segnalare la mancanza di una piena cultura del risparmio e della riqualificazione energetica.
Sicuramente sono stati fatti dei passi avanti ma la riqualificazione non è ancora una vera e propria pratica sociale, nonostante le famiglie siano oggi disposte a spendere di più per interventi di questo tipo, come l'isolamento termico attraverso l’insufflaggio di fibra di cellulosa ISOLARE, uno dei più green e convenienti in termini di risparmio e risultato.
L’efficienza energetica spinge comunque il mercato immobiliare. Nelle compravendite riferite al 2018 è infatti cresciuto del 6% il numero di immobili che ricadono nelle migliori classi energetiche; l’altro lato della medaglia racconta di una discesa al di sotto del 50% per gli immobili nella classe peggiore, la G.
Il settore immobiliare, dunque, inizia piano piano a considerare la valenza dell’efficienza energetica come strategica. Il 77% degli immobili di nuova costruzione, venduti nel 2018, sono di elevata qualità energetica (A+, A e B) Gli immobili in buone condizioni, e quelli da ristrutturare rappresentano invece rispettivamente l’11% e il 5% del totale. Gli edifici ristrutturati passano dal 10% del 2017 al 22% del 2018 per le classi energetiche migliori (A+, A e B).
Il cambiamento c’è anche se ancora la strada è piuttosto lunga: dal rapporto si evidenzia un dato positivo: ci sono sempre più famiglie disposte a spendere di più per case nuove in buone condizioni, rispetto a soluzioni abitative vetuste ed energivore. C'è inoltre una spinta maggiore verso la riqualificazione, anche di edifici più datati.