CONFERENZA DI GLASGOW COP26

A Glasgow si parlerà di come salvare il Pianeta dal surriscaldamento globale dovuto principalmente all’attività dell’uomo che aggredisce le aree verdi per coltivare cibo per gli allevamenti intensivi, che scava e impoverisce il sottosuolo per ricavare metalli preziosi e terre rare, bruciando combustibili, per costruire l’elettronica che tutti usiamo.

L’uomo che pesca indiscriminatamente specie oramai vicine all’estinzione e soprattutto distrugge i fondali marini con la pesca a strascico, che sono la maggiore risorsa cattura CO2 del pianeta, molto più grande di quello che potrebbe fare l’Amazzonia, e non ultimo continua a bruciare combustibili fossili per creare corrente elettrica investendo ancora troppo poco sulle energie ecosostenibili.

L’uomo che continua a riscaldare case costruite quando ancora non si parlava di efficienza energetica sprecando oltre un terzo del petrolio equivalente consumato nel mondo quando invece una abitazione moderna ed efficiente consuma anche un decimo di quella energia oltre ad avere molto più comfort sia invernale che estivo.

A Glasgow si parlerà dei tempi entro i quali si vorrebbe raggiungere un equilibrio tra surriscaldamento e contenimento della temperatura entro l’ 1,5 °C , valore che secondo la maggioranza degli scienziati mondiali sarà il limite oltre il quale non si potrà più tornare indietro, oltre il quale i ghiacciai della terra non riusciranno più a rigenerarsi e sempre più velocemente si scioglieranno innalzando il livello dei mari, sommergendo molte città costiere, prima fra tutte la nostra bella Venezia.

Sarà una dura battaglia tra i paesi emergenti e poveri che vogliono poter raggiungere il nostro benessere, e per questo dovranno inquinare di più, contro i paesi più sviluppati che avrebbero le risorse finanziarie e le tecnologie per iniziare il cambiamento verso il massimo efficientamento energetico.

Anche tra questi ultimi paesi c’è chi rema contro o meglio, molte lobby o grandi industrie non sono disposte a perdere profitti all’insegna del pianeta, a spendere per efficientare i propri impianti o semplicemente a ridurre fino a chiudere la propria attività perché ritenuta troppo impattante per il pianeta, pensiamo alla pesca industriale, agli alevamenti intensivi, all’estrazione di combustibili fossili, all’edilizia senza freni o industrializzazione continua che paesi come la Cina non vorrebbe fermare nel nome di una politica finanziaria basata sulla crescita continua.

Il nostro lavoro consiste nel ridurre la dispersione termica delle abitazioni e siccome in Italia quasi il 90% di esse è stato costruito senza particolare cura a questo aspetto, abbiamo un parco edilizio che è un colabrodo di energia.

La sola coibentazione dell’involucro potrebbe ridurre la dispersione e dunque le spese energetiche di una abitazione fino al 60-70 % con delle applicazioni che senza manutenzione potrebbero durare anche più di 100 anni, sono dunque il migliore investimento possibile e spesso con un basso impatto ambientale nella produzione dei materiali utilizzati.

La coibentazione del sottotetto con materiali sfusi oltre a essere veloce e poco invasiva ha un costo beneficio che anche senza agevolazioni fiscali si ammortizza in pochi anni oltre ad un comfort interno decisamente superiore, con un aumento di temperatura anche nelle stanze più fredde e d’estate una temperatura più fresca.

AGGIORNAMENTI DAY BY DAY