Proroga degli ecobonus

Proroga degli ecobonus

proroga degli ecobonusVenerdì 31 maggio il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al Decreto Legge per le misure energetiche nell’edilizia, che prevede la proroga della detrazione fiscale per la riqualificazione energetica fino al 31 dicembre 2013 per i privati e fino a giugno 2014 per i condomini (che però avranno accesso al bonus solo nel caso in cui gli interventi riguardino almeno il 25% della superficie dell’involucro), nonché la modifica dell’entità del bonus, che passa dal 55% al 65%. Questo a partire dalle spese sostenute dal 1 luglio 2013 (per quelle sostenute prima di tale data verrà applicata la precedente detrazione del 55%).
 
Per quanto riguarda invece il bonus per le ristrutturazioni, questo rimane al 50% ma viene prorogato fino al 31 dicembre 2013 ed esteso ad arredi fissi (come proposto da FederLegnoArredo) e interventi antisismici nelle aree a rischio.

La Commissione Ambiente della camera aveva approvato la risoluzione che rendeva stabile il bonus del 55% sugli interventi di riqualificazione energetica degli edifici il 15 maggio scorso. Discussioni e richieste in merito a tale proroga perduravano da mesi; senza un simile intervento, infatti, la detrazione del 55% sarebbe stata riportata a partire dal 1 luglio 2013 al vecchio meccanismo di detrazione, con la precedente quota del 36%, valida per efficientamenti energetici e lavori di ristrutturazione edilizia. La proroga recentemente approvata era già stata inserita nel Piano Nazionale per la riduzione di emissione di CO2 e degli altri gas ad effetto serra dal precedente governo; più recentemente la stabilizzazione del bonus edilizio era stata auspicata anche da parte del Ministro per i Lavori Pubblici e le Infrastrutture, Maurizio Lupi, dal presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, Ermete Realacci, dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Cnappc) e dallo stesso Letta, che aveva inserito la questione tra i quattro temi fondamentali da affrontare nei primi 100 giorni di esecutivo. Tale sistema di agevolazione fiscale si è infatti rivelato di notevole importanza per l’impulso che ha fornito all’edilizia poiché ha attivato circa 1.400.000 interventi (con un investimento complessivo di 18 miliardi di euro), ha contribuito a creare oltre 50 mila posti di lavoro e ad abbassare le emissioni di gas inquinanti.
Già qualche settimana fa, in occasione del XIV convegno nazionale dei giovani imprenditori dell’Ance, il ministro allo Sviluppo Economico Flavio Zanonato aveva promesso una proroga (probabilmente di un anno) della detrazione del 55%, con un finanziamento di 300 milioni di euro.

Lo scorso 15 maggio il Presidente della Commissione Ambiente della Camera aveva spiegato che la risoluzione sulle detrazioni fiscali al 55% era stata approvata all’unanimità e sottoscritta da tutti i capigruppo della commissione; questo impegnava il Governo a stabilizzare il credito d’imposta del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica e ad estenderlo anche a quelli di consolidamento antisismico, nonché a mettere in atto una serie di politiche volte ad estendere tali interventi anche al patrimonio edilizio pubblico.

L’incontro a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni e i titolari di Sviluppo e Infrastrutture, Flavio Zanonato e Maurizio Lupi dello scorso 27 maggio aveva stabilito che la copertura necessaria al rifinanziamento delle detrazioni del 55% (per interventi di riqualificazione energetica) e del 50% (per quelli di ristrutturazione) al 31 dicembre 2013, anziché al 31 giugno, sarebbe stato di 400 milioni di euro, dei quali 100 destinati alle riqualificazioni energetiche e 300 circa alle ristrutturazioni. Il problema, spiega il vice ministro dell’Economia Stefano Fassina, è la copertura per gli anni successivi al 2013.

Elenco commenti

Giancarlo

ha scritto 02/06/2013 6:59
Una goccia nel mare, il provvedimento deve essere più ampio e reso permanente, se si vuole che il comparto edilizio riprenda a camminare contribuendo non poco alla ripresa economica. Dubito che i nostri miopi politici, sempre più attenti al proprio tornaconto, capiscano questo.

Michele

ha scritto 02/06/2013 8:14
Per il rilancio dell'edilizia, con tutto il proprio indotto economico e sociale, per i posti di lavoro, per l'aiuto alle PMI, per la lotta all'evasione, per la riduzione dei danni ambientali, per il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto del 2020 e per avere edifici ad energia zero nel 2050, è necessario che i nostri governi guardino più lontano delle proprie legislature, con obiettivi a lungo termine e PROVVEDANO A FAR DIVENTARE STRUTTURALE E PERMANENTE IL MECCANISMO DELLE DETRAZIONI FISCALI, DEL CONTO TERMICO E DEL CONTO ENERGIA, CON ALIQUOTE FISSE (55%)PER TUTTI (singoli privati, condomini, pubbliche amministrazioni, aziende, ecc.) E PER OGNI TIPO DI INTERVENTO (ristrutturazioni, riqualificazioni energetiche, adeguamenti antisismici, fonti rinnovabili, ecc.)e senza tanti limiti minimi o massimi di intervento e variazioni nel tempo, fornendo stabilità e certezza ai risparmiatori, agli investitori, al cittadino, al fisco e agli stessi politici per le somme che devono prevedere in bilancio e per il voto degli elettori.

antonio

ha scritto 02/06/2013 9:50
Chi acquestaà immobili ristrutturati e ancora invenduti è possibile la precedente detrazione anche se sono trascorsi più di 6 mesi dalla fine lavori

Andrea

ha scritto 02/06/2013 9:57
Concordo con Giancarlo in pieno.
Definire un provvedimento stabile nel tempo sarebbe stato una vera svolta politica e di gestione con una vista di portata lungimirante.

Roberto Ricci

ha scritto 02/06/2013 10:30
per ottenere un vero beneficio non bisogna intervenire sulle detrazioni irpef in un momento dove la produzione del reddito personale è limitato e a rischio nel tempo. è necessario eliminare tutte le agevolazioni improduttive come il fotovoltaico che producono problemi sulla rete elettrica nazionale se non adeguatamete installati e finanziano economie estere (cina e germania). è necessario fare un salto culturale e iniziare a progettare in modo prestazionale e non prescrittivo ... studiare ogni progetto con un obbiettivo di costi benefici e non un limite sensa senso in più certificato da una procedura discutibile come la certificazione energetica degli edifici. lo sgravio fiscale va realizzato non sul cliente finale ma sui produttori di materiali sistemi e servizi di progettazzione che una volta coinvolti avranno un reddito certo su cui applicare la detrazione e libereranno risorse per ricerca e sviluppo nel campo dei sistemi che compongono l'involucro edilizio gli impianti ecc ... coinvolgento investimenti privati nelle università e laboratori di ricerca privati
non ha senso avere impianti fotovoltaici in un ex campo di grano che ridulta essere una mera speculazione finanziaria, no ai campi eolici che hanno un impatto acustico che detrmina cause legali a carico della collettività ecc ...

progettare è una cosa serie non è semplicemente il commercio di prodotti e servizi!!!

Ing. Roberto Ricci

ACUSTICA & AMBIENTE STUDIO TECNICO

Danilo

ha scritto 02/06/2013 11:09
Non è altro che una goccia nel mare: chi farà interventi che le banche non finanziano? E la riduzione della spesa pubblica per poi avere le risorse per rilanciare l'economia? L'eliminazione del finanziamento ai partiti è una presa in giro visto che è già in vigore da anni ma non si parla della eliminazione dei rimborsi elettorali.

Luciano Sonda

ha scritto 03/06/2013 11:41
Quello che porterà questa nuova mossa del governo lo vedremo nei prossimi mesi.
Certo poterlo rendere stabile, anche con minor percentuale, sarebbe la soluzione migliore anche perché in Italia per certe cose siamo “ un po’ duri a capire “ e penso che ci vorranno molti anni prima che la gente provi ad adeguarsi.
Quelli che però sono già convinti, ma hanno ancora paura a spendere cifre importanti, visti poi i tempi, potrebbero con questo aumento decidersi a fare qualcosa.
Vi terremo informati sugli sviluppi che avremo nelle richieste dirette e se ci saranno variazioni da parte del governo.
Da parte nostra ricordiamo che questo tipo di intervento è molto economico rispetto a molte soluzioni che offre il mercato, penso che i 1.000-2.000 € che servono per coibentare le pareti ed i 2.000-5.000 € per il tetto di una abitazione, siano ancora una cifra accettabile visto i risultati a volte “ miracolosi “ che i nostri clienti ci confermano sulle pagine delle Testimonianze di questo sito.
Grazie a tutti per l’interesse che ci dimostrate.
Sonda Luciano - ISOLARE

Francesco Teglia

ha scritto 03/06/2013 17:12
Il provvedimento era atteso e a mio avviso darà buoni frutti sopratutto in funzione della sensibile forbice fra interventi generici ed interventi di riqualificazione energetica.
Il vero problema è come al solito culturale e non solo da parte degli utenti finali.

Luigi Rota Caremoli

ha scritto 04/06/2013 10:03
Ben venga il provvedimento che certamente aiuterà dei settori fortemente in crisi. Vorrei coibentare e risanare parte di una cascina del 1700 ma laddove vi sono dei vincoli paesaggistici, e come nel mio caso, vi è obbligo di sottoporre gli interventi alla Regione Lombardia, i cui tempi autorizzativi richiedono mesi. Cosi facendo, se tutto va bene per fine anno otterrò i permessi e non mi rimane il tempo necessario per completare i lavori entro il 31.12.2013. Dopo cosa succederà in questo nostro paese privo di una pianificazione ove tutto sembra improvvisato ?

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